Colpisce molto ciò che è accaduto in questi giorni al Fatto Quotidiano e al Giornale, anche se c’era da aspettarselo che prima o poi sarebbe accaduto: i quotidiano, com’è prassi per le strategie di comunicazione, hanno un account sui principali social network, tra cui, in primis, Facebook.
A fronte di diverse segnalazioni mirate, effettuate da oppositori di testata (dalla concorrenza? da soggetti colpiti dai servizi giornalistici? da dipendenti infedeli? da burloni? le ipotesi sarebbero tante), gli account sono stati bloccati e, con essi, l’accesso agli articoli raggiungibili tramite social network.
Ecco cosa precisa l’articolo del Fatto Quotidiano:
Da diverse ore non è più possibile condividere i nostri articoli su Facebook e i link ai nostri pezzi sono scomparsi dalle bacheche degli utenti. Probabilmente si tratta di un “attacco” al Fatto Quotidiano e alla libertà di stampa da parte di “ignoti” che hanno mandato al social network una enorme quantità di segnalazioni, che descrivevano i nostri contenuti come offensivi o come spam.
Stiamo chiedendo a Facebook di ripristinare la condivisione. Dateci una mano. Provate comunque a condividere un post e quando vi comparirà la finestra con la scritta “Sono presenti dei contenuti bloccati già contrassegnati come offensivi o spam. Facci sapere se ritieni che si tratti di un errore“, per aiutarci a sbloccare quanto prima la situazione, cliccate “Facci sapere” per segnalare a Facebook il blocco. Più sarete, più in fretta riusciremo forse a rimettere a posto la situazione. Intanto, se volete, segnalate via mail ai vostri amici i link degli articoli che vi sono piaciuti.
Medesima cosa è capitata al Giornale, come risulta da altro articolo di tale quotidiano:
Chiudere la bocca al Giornale.it è facile. Basta un click. Una marea di click e i nostri articoli sono letteralmente spariti da Facebook (guarda qui). Sono ormai diverse ore che non possiamo più pubblicare i nostri post. Riteniamo che, nella pluralità dell’informazione, partecipare al social network più “navigato” del mondo sia fondamentale. Proprio per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti i lettori. Anche qui, basta solo un click: per aiutarci a risolvere il problema, è sufficiente condividere un link qualsiasi del nostro sito. Nel messaggio che apparirà, vi chiediamo di cliccare sull’opzione facci sapere che porta a un form di contatti dove è possibile segnalare a Facebook che si tratta di un errore. Non è la prima volta che un social network prova a mettere il bavaglio. Due giorni fa è successo al Fatto Quotidiano, oggi succede al Giornale.it. Una mossa che ha mandato su tutte le furie i lettori che ci hanno tempestivamente scritto che non solo non erano più in grado di condividere i nostri articoli sulla propria pagina Facebook, ma che gli sono anche spariti i vecchi link. Tanto che sono stati in molti a pensare all’attacco informatico. In realtà, dietro a questo problema, c’è una macchina che agisce in base agli imput che gli arriva dai lettori. Nelle ultime ore, infatti, in molti si sono messi a segnare come spam i nostri link. Il risultato? Facebook ci ha bannati. Stop. Fuori dai giochi.
A parte la richiesta di aiuto alla comunità di lettori per accelerare lo sblocco dei contenuti, emerge ancora una volta con chiarezza quanto sia inadeguato lasciare ai providers la decisione in ordine al blocco o alla rimozione dei contenuti o degli account.
Il sistema deve essere in grado di preservare la libertà di comunicazione, di manifestazione del pensiero, sia con riferimento ai singoli, sia con riferimento alla “stampa”.
I sistemi di blocco o di rimozione dei contenuti on-line presenti nelle piattaforme di UGC (User Generated Content) non sono adeguati per garantire un adeguato rispetto dei diritti fondamentali della persona di rilevanza costituzionale.
Fabio Bravo
Designed by Fabio Bravo.
Commenti recenti