L’ATM (Automatic Teller Machine) ed il POS (Point of Sale), noto come Bancomat, è stato introdotto negli anni 60. Ci saranno presto delle evoluzioni, anticipate in questo articolo di Progress ed in quest’altro di Repubblica.
Si andrà verso l’uso di tecnologie in grado di leggere i contenuti della carte bancomat senza necessità di alcun contatto con il POS.
La notizia diffusa recentemente da Repubblica parla di una carta bancomat «contatless», senza specificare il tipo di tecnologia utilizzata che, molto probabilmente, si basa su RfiD.
L’articolo è di Sara Ficocelli, la quale riferisce che
Per usarla con il sistema “contactless” basterà avvicinarla al momento dell’acquisto al lettore magnetico fornito in dotazione ai negozi. Il pagamento verrà confermato da un semplice bip e da un messaggio di “transazione avvenuta” sullo schermo. L’unica accortezza da adottare sarà quella di non tenere la carta troppo lontana dall’apparecchio. La macchinetta non darà alcuna ricevuta, proprio nell’ottica di far risparmiare tempo (e carta!), ma questa potrà sempre essere richiesta se necessario. Nel Regno Unito sono già 8000 i negozi (da Pret A Manger a Coffee Republic, EAT, Books e Krispy Kreme) in cui si possono trovare queste apparecchiature e le installazioni aumentano di settimana in settimana. Entro marzo gran parte del territorio anglosassone verrà coperto.
Ci saranno sicuramente delle resistente in Italia sulla sua adozione, a causa del timore di perdita di controllo dello strumento elettronico, per via della possibilità che la movimentazione non venga autorizzata con l’inserimento del PIN, ma solamente avvicinando la carta all’apparecchio.
Per ora chi commercializza questo tipo di carta ritiene importante puntare sulla limitazione dell’importo per il contact less (che viene utilizzato solamente per importi fino a circa 11 euro). Il sistema, pertanto, verrà lanciato per tentare il posizionamento sul mercato incontrando quel segmento di clientela che, come per il pagamento in autostrada, intende ottenere una maggior velocità nell’effetuazione dell’operazione di pagamento.
In Italia va ricordato l’apporto di Ettore Giannantonio allo studio delle problematiche giuridiche che l’ATM ed il POS, quali ipotesi di trasferimento elettronico dei fondi, comportano.
Le problematiche ora, però, si complicano per via dell’evoluzione del progresso tecnologico. L’RFiD, ad esempio, comporta questioni ulteriori connesse all’adozione delle misure di sicurezza per garantire sia la sicurezza delle “transazioni” economiche, sia la protezione dei dati personali (privacy).
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